Don Gianni Cazzaniga (Parroco Milano2): “Ottima sinergia con l’Associazione Residenti”

di Stefano Bini

L’Associazione Residenti incontra l’altro partner della Festa di Milano2, la parrocchia, nella figura di Don Gianni Cazzaniga, parroco di Milano2 dal settembre 2022. All’interno del quartiere, Don Gianni rappresenta una personalità sempre disponibile, propensa ad ascoltare gli altri e al rinnovamento senza la perdita di radici.

Ciao Don. Raccontaci il tuo percorso e come sei arrivato a Milano2.

“Racconto in breve il mio percorso. Nasco a Monza nel 1956, dopo la maturità inizio un percorso di laurea in fisica, lavorando di giorno e studiando la sera, frequentando e dando esami per due anni. Svolgo dopo un anno il servizio militare, che m’impediva di avere il lavoro che desideravo, e al ritorno sono assunto in una multinazionale nel campo delle telecomunicazioni. Vi lavoro per quasi tre anni, con soddisfazione, ma intanto nasce in me una domanda vocazionale che alla fine mi porterà a lasciare a 24 anni il mio lavoro per entrare nel Seminario Arcivescovile di Milano. Nel 1986, vengo ordinato sacerdote dal Card. Carlo Maria Martini. Il mio primo incarico fu quello di assistente all’oratorio S. Maria delle Stelle di Melzo, dove rimasi 9 anni; nel 1995, fui destinato sempre come assistente dell’oratorio alla parrocchia di S. Gregorio Magno in Milano, zona porta Venezia, dove rimasi fino al 2001, anno in cui fui nominato parroco a S. Pietro di Legnano, dove rimasi fino al 2013, gli ultimi 3 anni anche come decano di Legnano. Nel 2013, l’Arcivescovo mi destinò come prevosto a Tradate, responsabile di una comunità pastorale di 3 parrocchie, circa 20.000 abitanti, e al termine del mandato di 9 anni, 5 dei quali anche nella veste di decano di Tradate, fui destinato nel settembre 2022 a Milano2. Questo in sintesi il mio percorso fin qui.”

Come ti trovi a Milano2 e con i suoi parrocchiani?

“Mi trovo bene. Dai primi mesi, ho cercato di conoscere bene la nuova realtà in cui mi sono inserito; e per questo desidero ringraziare diverse persone che, con il loro aiuto e la loro amicizia, mi hanno aiutato fin dagli inizi del nuovo cammino a Milano2. Ho trovato persone disposte a collaborare, competenti in vari campi. Come in tutte le realtà non manca qualche fatica, ma sono sostenuto dalle attestazioni positive che mi giungono da diverse parti.”

Come vedi la sinergia tra Parrocchia e Associazione Residenti?

“La mia esperienza è limitata a questi 18 mesi appena trascorsi nella nuova realtà. Fin dall’inizio, ho percepito un clima di collaborazione, di rispetto e di ascolto che ha favorito decisioni condivise serenamente. In questo primo anno, ho visto che in questa collaborazione ciascuna realtà ha potuto fare la sua parte tenendo conto del bene delle altre, con un reciproco sostegno. In particolare, la festa di fine maggio del nostro quartiere coincide con la festa della parrocchia che, essendo intitolata a Dio Padre, non ha propriamente in calendario una sua festa patronale. Lo scorso anno ho potuto vedere la coincidenza delle due manifestazioni come occasione di una collaborazione effettiva, con un sostegno reciproco che escludeva ogni minimo aspetto concorrenziale.”

L’Associazione Residenti si è rinnovata. Cosa ti auguri per quest’importante istituzione di quartiere?

“Innanzitutto auguro di cuore alla nuova compagine direttiva ed esecutiva d’inserirsi, con la sua novità, nel solco di quanto già fatto da chi, per lunghi anni, ha avuto la gioia e ha portato il peso di tante belle realizzazioni. Sarà importante proseguire nel cammino di collaborazione, di rispetto, di ascolto a cui accennavo prima. La comunicazione tra le varie realtà coinvolte nel cammino di Milano2 sarà fondamentale e si basa sulla fiducia reciproca che si saprà alimentare.”

La Festa di Milano2 è sempre un’ottima occasione per riunire il quartiere. Quant’è importante mantenere le tradizioni in un mondo che corre velocissimo?

In un mondo post-Covid 19 in cui ci siamo accorti di quanto siano importanti le relazioni per una buona qualità di vita, penso che dovranno essere potenziate tutte le iniziative che favoriscono nella festa, ma anche oltre essa, la crescita di reti di relazioni a più livelli. Relazioni non interessate ma capaci di far gustare un modo semplice ed immediato di frequentarsi, soprattutto per i nuovi arrivati, una capacità di far sentire i nostri ambienti un po’ più come “casa comune”.”

Alla Festa di Milano2 saranno presenti musica, buon cibo, divertimenti per bambini e famiglie, sport. La semplicità premia sempre?

“Certamente la semplicità premia, ma anche lo stile, la finalità anche educativa di alcune proposte, l’attenzione alle diverse fasce di età, con momenti che favoriscano l’incontro tra diverse generazioni. Il programma è sempre un mix che deve tenere insieme queste attenzioni perché la festa possa essere il luogo in cui tutti si ritrovano. E direi che un’attenzione particolare va anche alle celebrazioni della parrocchia, soprattutto alle 11 e alle 18.30, che si inseriscono nel contesto della festa. Un segno di attenzione a tutti sarebbe quello di evitare sovrapposizioni di eventi particolarmente partecipati dalla nostra gente, penso alla StraMilano2, che non vuole perderli, ma neanche perdere la Messa domenicale in un giorno di festa così bello.”

Fortunatamente, tanti giovani frequentano la parrocchia e le varie iniziative di quartiere, ma non in tutti i territori è così. Cosa deve fare la Chiesa per riattrarre i giovani?

“Domanda difficile, come pure la risposta. Non ho ricette particolari e penso che oggi nessuno ne abbia, nel contesto di incertezza in cui i giovani in particolare si trovano a vivere. Penso però, e non solo io, che oggi i giovani abbiano bisogno di ascolto e anche di adulti credibili, in tutti gli ambiti, anche dentro la comunità cristiana. Mi ha colpito qualche tempo fa l’affermazione di un famoso psicologo che si occupa in particolare dell’età adolescenziale e giovanile: gli adolescenti e i giovani oggi si appassionano ancora quando incontrano un adulto che vive con passione quello che fa, che ci crede davvero e quindi è credibile. Se ripartiamo da qui ritengo che non mancheranno mai giovani presenti nelle nostre realtà. Concludo augurando una bellissima Festa di Milano 2 edizione 2024!”

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