di Stefano Bini
Antonia Maiello, nata ad Ariano Irpino (Av), ha studiato a Siena portando la famiglia in seguito a San Francisco e Pittsburgh, per poi approdare a Milano2, dove è impegnata come Vice Presidente allo Sporting e in Parrocchia come catechista. L’Associazione Residenti ha voluto incontrarla per farci raccontare cosa l’ha spinta a Milano2 e quali novità apporterebbe al quartiere.
Tra Sporting Club e Parrocchia, sei impegnata in molte attività. Perché tanta dedizione al quartiere?
Perché quando sono arrivata a Milano2, le persone mi hanno accolto con tanto amore. Avendo vissuto tanti anni in America, pensavo che Milano2 mi stesse stretta, invece qui si respira tanta libertà e bellezza. Sono felicissima di abitare qua perché mi rendo conto che il mio tempo è ben speso.
Come Sporting e Parrocchia possono aprirsi ancor di più agli esterni? In modo diverso, entrambi hanno bisogno di rimpinguare le presenze.
Per quanto riguarda lo Sporting, abbiamo allentato le maglie con gli amici dei soci perché per noi è sempre un gran piacere ospitare. L’accoglienza di questa struttura è grande e per noi è un onore! Vogliamo anche allargarci agli studenti del San Raffaele. Questo nuovo consiglio, fatto di persone giovani e con Presidente Paolo Formaglio, sta portando avanti iniziative e tante belle proposte. Siamo sempre apertissimi a suggestioni che ci arrivano sia dall’interno che dall’esterno. Per la Parrocchia, l’arrivo di Don Gianni è stata una bellissima sorpresa, i bambini sono felici. Molte famiglie, nel fine settimana, partono per le seconde case, quindi è più difficile ad esempio organizzare l’oratorio anche d’inverno. È difficile creare molte occasioni di condivisione, che comunque non mancano. La Parrocchia Dio Padre si dà molto da fare! Anche qui, il nuovo consiglio pastorale si sta muovendo in maniera positiva.
Secondo te, cosa manca ancora a Milano2?
Un punto di aggregazione, che non sia per forza lo Sporting, che come tutti i club ha un costo. Un posto per tutte le tasche, come trattorie, sale da tè o piano bar. Specialmente nel periodo primaverile, ci sono tante persone che vengono a passeggiare a Milano2 ma, non trovando niente di aperto, se ne vanno da altre parti e questo è un peccato.
Il tema dei negozi chiusi è molto sentito dal quartiere. Al di là degli appartamenti, cos’altro inseriresti che possa essere d’attrattiva?
Domanda difficile perché ormai abbiamo tutti la propensione ad andare fuori dal quartiere. Secondo me, manca un negozio di oggettistica o il classico “tutto per la casa”, soprattutto per le persone più anziane. La vera svolta sarebbe abbassare i prezzi degli affitti dei fondi commerciali, così da incentivare il riempimento e aprire a nuove proposte. Visto che il Comprensorio non ci riesce, il quartiere si affida anche a voi dell’Associazione!
Sei un’esteta e un’amante della bellezza. Cosa aggiungeresti al quartiere?
Faccio una premessa: a me il quartiere piace così com’è! Aggiungerei luci e illuminazioni particolari nella zona del Fortino, che è poco valorizzata. Anche lì, un punto ristoro non sarebbe male! Ancora, curare di più il Lago dei Cigni reimmettendo cigni e anatre, con più luci per risaltare l’area.
L’Associazione Residenti Milano2 si è rinnovata da poco, cosa le auguri?
Conoscendo bene chi c’è dentro, mi fido delle loro potenzialità, che ho avuto modo di testare in varie occasioni. Keep going and good luck!