Antonia Maiello (Sporting Club): “Milano2 è bellissima. Qui, ho trovato la mia America”

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di Stefano Bini

Antonia Maiello, nata ad Ariano Irpino (Av), ha studiato a Siena portando la famiglia in seguito a San Francisco e Pittsburgh, per poi approdare a Milano2, dove è impegnata come Vice Presidente allo Sporting e in Parrocchia come catechista. L’Associazione Residenti ha voluto incontrarla per farci raccontare cosa l’ha spinta a Milano2 e quali novità apporterebbe al quartiere.

Tra Sporting Club e Parrocchia, sei impegnata in molte attività. Perché tanta dedizione al quartiere?

Perché quando sono arrivata a Milano2, le persone mi hanno accolto con tanto amore. Avendo vissuto tanti anni in America, pensavo che Milano2 mi stesse stretta, invece qui si respira tanta libertà e bellezza. Sono felicissima di abitare qua perché mi rendo conto che il mio tempo è ben speso.

Come Sporting e Parrocchia possono aprirsi ancor di più agli esterni? In modo diverso, entrambi hanno bisogno di rimpinguare le presenze.

Per quanto riguarda lo Sporting, abbiamo allentato le maglie con gli amici dei soci perché per noi è sempre un gran piacere ospitare. L’accoglienza di questa struttura è grande e per noi è un onore! Vogliamo anche allargarci agli studenti del San Raffaele. Questo nuovo consiglio, fatto di persone giovani e con Presidente Paolo Formaglio, sta portando avanti iniziative e tante belle proposte. Siamo sempre apertissimi a suggestioni che ci arrivano sia dall’interno che dall’esterno. Per la Parrocchia, l’arrivo di Don Gianni è stata una bellissima sorpresa, i bambini sono felici. Molte famiglie, nel fine settimana, partono per le seconde case, quindi è più difficile ad esempio organizzare l’oratorio anche d’inverno. È difficile creare molte occasioni di condivisione, che comunque non mancano. La Parrocchia Dio Padre si dà molto da fare! Anche qui, il nuovo consiglio pastorale si sta muovendo in maniera positiva.

Secondo te, cosa manca ancora a Milano2?

Un punto di aggregazione, che non sia per forza lo Sporting, che come tutti i club ha un costo. Un posto per tutte le tasche, come trattorie, sale da tè o piano bar. Specialmente nel periodo primaverile, ci sono tante persone che vengono a passeggiare a Milano2 ma, non trovando niente di aperto, se ne vanno da altre parti e questo è un peccato.

Il tema dei negozi chiusi è molto sentito dal quartiere. Al di là degli appartamenti, cos’altro inseriresti che possa essere d’attrattiva?

Domanda difficile perché ormai abbiamo tutti la propensione ad andare fuori dal quartiere. Secondo me, manca un negozio di oggettistica o il classico “tutto per la casa”, soprattutto per le persone più anziane. La vera svolta sarebbe abbassare i prezzi degli affitti dei fondi commerciali, così da incentivare il riempimento e aprire a nuove proposte. Visto che il Comprensorio non ci riesce, il quartiere si affida anche a voi dell’Associazione!

Sei un’esteta e un’amante della bellezza. Cosa aggiungeresti al quartiere?

Faccio una premessa: a me il quartiere piace così com’è! Aggiungerei luci e illuminazioni particolari nella zona del Fortino, che è poco valorizzata. Anche lì, un punto ristoro non sarebbe male! Ancora, curare di più il Lago dei Cigni reimmettendo cigni e anatre, con più luci per risaltare l’area.

L’Associazione Residenti Milano2 si è rinnovata da poco, cosa le auguri?

Conoscendo bene chi c’è dentro, mi fido delle loro potenzialità, che ho avuto modo di testare in varie occasioni. Keep going and good luck!

Stefano Papetti (La Bottega, Residenza Mestieri): “Scommettiamo su Milano2 perché i nostri prodotti sono di alta qualità ma il Comprensorio deve aggiornarsi”

di Stefano Bini

Classe 1980, Stefano Papetti, insieme al fratello, è proprietario della storica macelleria alla Residenza Mestieri. In questa intervista, fa un excursus personale e professionale, come del suo vissuto a Milano2, tra grandi soddisfazioni e qualche problematica.

Da quanti anni la macelleria di famiglia si trova a Milano2?
È un vero piacere poter raccontarti la storia della nostra attività. Il negozio in cui lavoro è stato aperto e gestito per pochi anni, non so dirti quanti con precisione, da un signore che non fa parte della mia famiglia. Poi nel febbraio del 1987 è stato rilevato dai miei due zii materni, i fratelli Magenes. Solo un anno dopo, nel 1988, però gli zii hanno deciso di aprire una seconda attività in via Venini a Milano e quindi pur rimanendo in società non lavoravano più fianco a fianco.


E tu, da quando ci lavori?
Dall’88, a soli 8 anni, nel periodo estivo, ho iniziato a vivere il negozio: chiaramente facevo più compagnia che altro ma mi ricordo bene che già a quell’epoca facevo le mie prime consegne a domicilio con la Graziella che generalmente utilizzava Vittorio, il collaboratore di mio Zio Domenico. Da quell’estate in poi, ho sempre aiutato i miei zii a Milano2 fino a quando, nel Novembre 1999, dopo il diploma, ho chiesto agli zii di poter entrare a fare parte del loro staff in maniera definitiva. Nel frattempo a Milano, in via Venini anche mio fratello Andrea stava imparando il mestiere con lo zio Pietro. Da gennaio 2008, io ed Andrea abbiamo rilevato il negozio di Milano2 e iniziato a lavorare insieme. Avevamo un grande entusiasmo, una super voglia di crescere e di poter incrementare la nostra proposta ai clienti, offrendo loro dei prodotti già cotti. Convinti che la gastronomia fosse la direzione giusta, ci siamo informati sulla fattibilità ma siamo subito stati raffreddati da Condominio e Comprensorio che non ci han dato la possibilità né di installare una canna fumaria né di poter utilizzare cappe aspiratore di ultima generazione. Nonostante ciò non ci siamo dati per vinti ed abbiamo comunque proceduto nella direzione della gastronomia, ma per farlo abbiamo dovuto aprire un secondo negozio al villaggio ambrosiano nel quale cucinavamo anche per i clienti di Milano2. Le due attività si sono rivelate subito redditizie e “il prodotto cotto” era stato subito accolto con entusiasmo a Milano2, ma quest’estate io ed Andrea abbiamo deciso di chiudere il negozio del Villaggio perché dover lavorare su due fronti era diventato davvero troppo impegnativo per noi. Da questo mese di settembre, sono tornato “a casa” e noto con piacere che sono più i clienti felici di rivedermi piuttosto che quelli scontenti per il fatto che ora ovviamente non abbiamo più prodotti di gastronomia.


Continuate a credere nel quartiere e il quartiere in voi. Il segreto?

Continuiamo a credere nel quartiere certamente, anche se è innegabile che in alcune residenze come la nostra tanti negozi hanno chiuso i battenti ma non credo che il motivo sia riconducibile alla mancanza di lavoro, piuttosto al mancato ricambio generazionale. Anche Milano è piena di negozi chiusi e il 70% delle attività aperte è gestito da stranieri. I figli dei negozianti e i nostri non sono diversi dai loro coetanei; spesso non vogliono fare la vita impegnativa dei propri genitori ed i ragazzi giovani, ne ho avuti 4 in 5 anni, non si adattano più a lavori come il nostro.

Grazie agli studenti del San Raffaele, il quartiere si sta ripopolando. Secondo te, si potrebbe fare qualcosa in più? Come Associazione Residenti, si accettano consigli!

Milano 2 si sta ripopolando grazie ai ragazzi del San Raffaele ed è piacevole vedere una ventata di gioventù nel quartiere. Milano 2 è stupenda! Ne sono da sempre innamorato! Consigli per l’Associazione? L’unico consiglio che mi sento di dare è quello di non rimanere rigidi sul proprio vecchio regolamento, e vedo che con i tavolini fuori dai bar si è un pochino “ammorbidito”, e dare alle attività la possibilità di crescere e migliorarsi senza limitarle perché i negozi sono il cuore del quartiere. Avevo pronto un preventivo per allargarmi nel negozio in fianco al mio e la cosa non è andata in porto proprio per via di quei regolamenti che hanno ormai 50 anni.

Un po’ di autoreferenzialità. Quali sono le vostre specialità?
Non abbiamo più la gastronomia ma proponiamo una vasta gamma di pronti da cuocere preparati con passione e soprattutto con una base di carne salumi e formaggi di alta qualità. A chi ancora non ci conosce dopo così tanti anni posso solo dire di venire a trovarci e assaggiare le nostre specialità!

Luca Bonfiglio: “Ho lasciato l’Associazione Calcio Mi2 ma il mio cuore è sempre lì”

di Stefano Bini

Classe 1977, Luca Bonfiglio ha dedicato 30 anni della sua vita all’Associazione Calcio Mi2 tra tornei, emozioni, pianti, spalate per la tanta neve e pochi rimpianti. In quest’intervista, a tratti commovente, percorre questi tre decenni, augurando alle nuove generazioni di portare avanti l’Associazione con il suo stesso entusiasmo.

Da che anno ti sei occupato del torneo dell’Associazione Calcio Milano2?

“Bella domanda, ero proprio un ragazzino e manco esisteva l’associazione! Preso seriamente in mano a fine anni ‘90 ma alle prime armi già a metà di quegli anni. Ho avuto un grande maestro come Bufano Luigi e tantissime figure importanti come i Tam, Quagliarella e Ghiretti che mi hanno dato fiducia fin dall’inizio e mi hanno tirato su cercando di tramandare una tradizione ormai di mezzo secolo.”

Hai qualche aneddoto? In positivo e in negativo.

“Aneddoti ci sono stati tanti ma prima che salissi io erano anche divertenti. Quelli negativi purtroppo ci sono stati e a volte mi hanno fatto tentennare se lasciare davvero la guida o rimanere ma poi guardavo sempre i lati positivi di questo torneo, la maggioranza della gente che ci dava il giusto rispetto che meritavamo. Tra quelli negativi, anche le lunghe squalifiche date per comportamenti davvero pessimi che mettevano in cattiva luce un campionato di famiglia. I lati positivi di questa mia avventura, in realtà è l’aver conosciuto tantissima gente del quartiere e non solo, di essere cresciuto con il giusto spirito di appartenenza al territorio in cui vivo e quando si arrivava alla festa di fine anno, dopo 48 ore di fatiche immense, vedere quei sorrisi faceva dimenticare ogni cosa e ti dava la forza per dire: “Facciamo un altro anno”. Un aneddoto è quello legato alle nevicate e al fatto che non potevamo mai rimandare nulla. Dopo una grossa nevicata, non hanno giocato in quasi tutta Milano (manco in Serie A) ma lo sforzo e le spalate che abbiamo fatto durante le sere precedenti al weekend sono servite per essere uno dei pochi tornei a giocare. Il Campo me lo ricorderò sempre, ultime spalate dalle 8.30 del mattino e campo pulito con tutta la neve attorno che faceva da barriera.”

C’è una persona o una squadra alle quali sei particolarmente legato?

“Le persone sono due: Luigi Bufano e Luciano Rossi che hanno saputo darmi tanto sul piano emotivo, ma anche tutti i miei ragazzi del Comitato Organizzativo che non dimenticherò mai perché mi hanno insegnato tanto anche se più giovani di me. Per le squadre, sono e sarò sempre legato alle mie tre: La Padana che mi ha fatto esordire in porta, i Crociati con cui ho giocato quasi tutta la vita calcistica di Milano 2 e alla New Team che mi ha regalato altre emozionanti vittorie.”

Perché hai lasciato il ruolo dei Deus ex machina?

“Non abitando più a Milano 2 da tanti anni e con “un piccolo me” che iniziava a inoltrarsi nel mondo della scuola e del calcio, ho avuto sempre meno tempo per l’associazione. Fino all’anno scorso, ho tentato di tenermi aggrappato ma ero davvero stanco. In più, ho deciso di vivere il mio nuovo territorio con mio figlio, di essere più presente per lui e per mia moglie che poveretta ha dovuto sopportare più di un decennio di weekend che ero più al campo che a casa. Una scelta comunque difficile e chi era vicino a me ha visto la mia tristezza nel dire e capire che era giunto il momento di chiudere.”

Chi sta curando ora questo importante torneo, che per i fine settimana di Milano2 è un must?

“L’Associazione ora vede tre persone che fanno parte del calcio giocato di Milano 2 e sono Cinolo Charlie come Presidente, Massimiliano Ferla come Vice Presidente e Alessio Bianchi Crema come Consigliere/Tesoriere. A loro tre auguro di portare avanti con amore quanto è stato fatto in questi 50 anni e di non lasciare morire una tradizione così unica e rara.”

Famiglia, lavoro, impegni ma immaginiamo che il sabato e la domenica un pezzo del tuo cuore sia al campo Raimondo Vianello.

“Diciamo che adesso mi sto riposando dopo tantissimi anni, ma quel campetto, quel posto, i ragazzi e gli amici del Comitato sono e saranno sempre nel mio cuore, un pezzo importante per un ragazzino che aveva pochi amici. Una pozione magica che mi ha svoltato la vita e fatto crescere vedendo il mondo da un altro punto di vista.”

Salute e nutrizione con AVO

di Gabriella Maffioli

Nell’ambito della Giornata Nazionale AVO che si tiene annualmente nella seconda metà del mese di ottobre, AVO Segrate ha organizzato una serata di divulgazione per gli abitanti del territorio su cui opera.

Il tema dell’incontro è “Salute e Nutrizione” e AVO ritiene sia di grande attualità e interesse. Il tutto, si terrà presso l’Auditorium del Centro Civico Verdi di Segrate il 23 ottobre 2024 alle ore 21. AVO ha coinvolto in questa serata degli esperti dell’Università e dell’Ospedale San Raffaele di Milano, infatti ritiene che il loro contributo sia prezioso per approfondire e consigliare la popolazione del territorio su un tema così dibattuto.

 Festa cittadina di San Rocco

Direzione Avo Segrate

AVO Segrate è lieta di partecipare il 7 e 8 settembre dalle 10 alle 18 con un proprio Gazebo alla Festa cittadina di San Rocco a Segrate presso il Centro Parco,

Invitiamo i Cittadini che parteciperanno alla Festa a passare da noi (Stand n. 16) per conoscere meglio la nostra associazione di volontariato e come opera all’Ospedale San Raffaele, alla RSA di San Rocco e alla Casa di Comunità.

In AVO abbiamo bisogno di nuovi volontari, dopo la pandemia i Volontari dell’associazione sono diminuiti molto, ma con entusiasmo e abnegazione siamo rientrati in molti Reparti dell’Ospedale oltre che in RSA. Ora le richieste aumentano sia dall’Ospedale che dal territorio e noi vogliamo rispondere con un aiuto concreto offrendo il nostro tempo.

Passate a trovarci al nostro gazebo sabato e domenica ci farebbe molto piacere ed è per noi importante.

Vi aspettiamo 😘

Monica Sorgoni, Presidente AVO: “Forza Milano2, abbiamo bisogno di volontari!”

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di Stefano Bini

L’Associazione Residenti Milano2 ha incontrato il Presidente di Avo Monica Sorgoni, originaria di Milano2 nonchè figlia di una delle socie
fondatrici di AVO Segrate, per farci raccontare la storia di quest’importante “organizzazione”, gli scopi, quanto fatto fino al covid e per lanciare un importante appello a tutti gli abitanti del quartiere.

Come e perchè nasce AVO Segrate?

“Noi di AVO Segrate abbiamo iniziato all’Ospedale San Raffaele tanti anni fa, in sordina. Una Signora che abitava proprio a Milano2 aveva conosciuto personalmente il dottor Erminio Longhini, Fondatore in Italia di AVO, che le aveva proposto questa sfida. La Signora era la mitica Elena Locatelli della Residenza Querce, che ha accettato la proposta e ha coinvolto alcune amiche in questa prima sperimentazione. I Dirigenti di allora dell’Ospedale, ci hanno consentito di buon grado di iniziare il nostro servizio e da circa 25 persone iniziali siamo arrivati a coprire quasi tutti i reparti, Ambulatori e le diverse Accettazioni con circa 400 volontari.”

In quali strutture è attiva principalmente?

AVO Segrate opera principalmente presso l’Ospedale San Raffaele e la RSA San Rocco di Segrate. Negli ultimi tempi, ci è stato chiesto di dare anche un contributo all’Atelier della Mente di Cascina Commenda e alla nuova Casa di Comunità di Pioltello. Oltre a questo, recentemente siamo stati richiesti anche nelle nuove Case di Comunità che stanno nascendo nelle ASST.”

Cosa c’entra con Milano2?

“L’Ospedale è praticamente attaccato a Milano2 e l’avere volontari che abitano vicino sicuramente agevola. Negli ultimi 35 anni, abbiamo avuto molti volontari che abitavano a Milano2 e vorremmo continuare questa bella tradizione.”

Negli ultimi anni, a causa del Covid, avete subito notevoli perdite di volontari. C’è un appello da lanciare?

“Purtroppo, nel 2020 a causa della pandemia i volontari sono diminuiti ma con coraggio e abnegazione abbiamo ripreso e siamo rientrati in molti Reparti dell’Ospedale oltre che in RSA. Ora le richieste aumentano sia dall’Ospedale che dal territorio e noi vogliamo rispondere con entusiasmo. E’ un appello quello che rivolgiamo in particolare agli abitanti di Milano2 che sono agevolati dalla vicinanza dell’Ospedale: c’è bisogno di nuovi Volontari. Chi si vuole proporre può inviare Mail a avosegrate.segreteria@gmail.com o telefonare allo 0226433747 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30. Per saperne di più www.avosegrate.it.”

L’appello è rivolto ai giovani come agli adulti?

“I volontari devono avere un’età che va dai 18 ai 70 anni.”

Che caratteristiche deve avere un volontario per collaborare con voi?

“Non ci vogliono competenze particolari. Il nostro ruolo consiste nel visitare il paziente ricoverato o in attesa di una terapia ambulatoriale supportandolo attraverso l’ascolto, la compagnia e l’empatia oppure in RSA facendo compagnia agli ospiti. Il nostro è principalmente un supporto di “ascolto” che può sembrare banale ma per una persona che è in uno stato di sofferenza, dolore o ansia il poter parlare con qualcuno scevro da ogni pregiudizio e persona non coinvolta emotivamente con lui è di grande aiuto. Se così non fosse, il volontariato AVO non solo nostro, ma in tutta Italia, non si sarebbe così sviluppato e consolidato. Inoltre, tutti i nostri Volontari prima di operare ricevono una formazione mirata e comunque per un periodo adeguato sono in servizio sempre insieme ad un volontario esperto.”

Riccardo Assi (Clem): “Sarà una Stramilano2 davvero per tutti”

di Stefano Bini

Riccardo Assi, abitante di Milano2, imprenditore e quest’anno main sponsor della Stramilano2, racconta all’Associazione Residenti il suo vissuto nel quartiere, l’emozione di contribuire ad una gara storica, i progetti futuri e la storia del logo della società, la quale è affine con quella di Fininvest.

Ciao Riccardo! Chi sei e cosa fai nella vita?

“Sono un imprenditore, opero nel settore immobiliare da più di 25 anni.”

Sei un abitante storico di Milano2?

“Sì, vivo qui dal 1975, ci siamo trasferiti qui quando avevo 2 anni. Nonostante il mio lavoro graviti principalmente su Milano nel settore del Real Estate, non ho mai pensato di trasferirmi “in città”. Qui ho scelto di far crescere anche i miei figli e rifarei la stessa scelta ancora oggi.”

Perché hai ritenuto di far pare dell’Associazione Residenti?

“Perché mi sta dando la possibilità di collaborare alle attività che si svolgono nel quartiere e mi ha dato anche modo di conoscere persone meravigliose che abitano qui e che si adoperano giorno dopo giorno affinché Milano 2 possa essere ancora oggi il quartiere nato per i bambini e le famiglie.”

In qualche modo, vedere volti nuovi ti ha stimolato?

“Certamente. Oggi l’Associazione vede nuovi nomi che sono certo sapranno portare avanti egregiamente tutto il lavoro fatto da chi li ha preceduti e, mi auguro, che possa sempre più essere un punto di riferimento per gli abitanti di Milano2.”

Imprenditore, membro dell’Associazione Residenti e futuro sponsor della Stramilano2. Dev’essere stato amore a prima vista con il quartiere.

“Per un bambino, come lo ero io quando sono arrivato, Milano2 rappresenta il Paese delle Meraviglie! E’ stato senza dubbio amore a prima vista, per me rappresenta “casa” da sempre e sostenere attività come la StramilanoDue, manifestazione che esiste dal 1972 ed entrata a far parte della storia del quartiere ma non solo, è motivo di orgoglio.”

Ci vuoi anticipare qualcosa sulla Stramilano2?

“Posso dire che stiamo lavorando affinché questa edizione veda una larga partecipazione da parte di bambini, ragazzi e famiglie.”

Come vedi Milano2 tra 10 anni?

“Milano2 saprà mantenersi bella com’è oggi finchè i residenti si prenderanno cura di lei. Tra dieci anni mi auguro quindi di vederla com’è oggi e magari anche meglio!”

Una curiosità: il logo associato alla Clem Immobiliare è lo stesso di Fininvest. Perché?

“Lo scorso anno ho rilevato la Clem, l’agenzia immobiliare più longeva di Milano2, fondata da Laura Calamani nel 1983. Per me, il logo del biscione è identificativo con il quartier, motivo per cui mi è venuto naturale stipulare un accordo con Fininvest per il suo utilizzo.”

Carlo Ciceri (Res. Cedri): “Risparmiare sulle spese a Milano2 si può. Vi spiego come”

di Stefano Bini

L’Associazione Residenti Milano2 ha incontrato Carlo Ciceri, imprenditore e rappresentante della Residenza Cedri, per farci capire come risparmiare nelle spese ordinarie e in quelle sul riscaldamento, all’interno delle quali ci sono molto novità per il futuro, in primis la riqualificazione energetica.  

Ciao Carlo! Raccontaci chi sei e che ruolo hai all’interno della tua residenza.

“Sono un 57enne arrivato nelle campagne di Segrate nel 1969. Mio padre costruì una villetta su uno dei lotti di terreno di proprietà del Conte Bonzi ed intorno a quell’area si sviluppò Milano2. Ora vivo con mia moglie Francesca ed i miei tre figli alla Residenza Cedri, di cui sono uno dei consiglieri. Ho una piccola società che si occupa principalmente di impianti di alimentazione per il settore aeronautico.”

I Cedri sono riusciti a risparmiare molto nelle spese ordinarie. Come avete fatto?

“Abbiamo deciso un paio di anni fa di ricercare direttamente nuovi fornitori per la nostra Residenza per poi confrontarli con quelli che avevamo. L’obiettivo era di ottenere servizi di qualità pari o superiore rispetto a quelli precedenti, ma a un costo, appunto, più vantaggioso. In effetti, lavorando in sinergia con il nostro nuovo amministratore, che in termini generali rimane una figura insostituibile per la gestione efficiente dei condomini, siamo riusciti ad ottenere importanti risparmi nella gestione ordinaria della residenza. Sono certo che questi risparmi potranno essere utili per fronteggiare spese di manutenzione straordinaria che un immobile “over 50” giustamente richiederà.”

Di questo metodo, ne hai parlato anche con i rappresentanti delle altre residenze?

“Sì, ne abbiamo parlato con alcuni rappresentanti di altre residenze, incuriositi dalla nostra iniziativa. In particolare, si parlava con loro dell’eventuale possibilità di ottenere dei risparmi comuni all’interno di tutte le Residenze ed usare tali risorse per migliorare il collegamento tra Milano 2 e Piazza Udine, un tema sensibile per molti di noi.”

Tema riscaldamento: è possibile un risparmio per gli appartamenti?

“Premetto che non sono un esperto in materia di riscaldamento, ma rispondo alla tua domanda con un “sicuramente sì”. A mio avviso, sarebbero necessari due passaggi: il primo è il cambio dei serramenti da parte di tutti i condomini, a partire dal serramento del nostro balcone, quello lato giardino per intenderci. Il perché è intuitivo, ma te ne parlo avendoli cambiati qualche anno fa ed avendo sperimentato un rilevante aumento di temperatura all’interno del mio appartamento. Il secondo passaggio è quello di riprogettare l’impianto che attualmente riscalda le nostre residenze. Certamente ci sarebbero dei costi da affrontare ma i benefici sarebbero decisamente superiori.”

È cambiato qualcosa o qualcuno in Comunione e Calore?

“So che i nostri “colleghi” di Comunione e Calore hanno accelerato i propri programmi con l’obiettivo di rendere Milano2 più green. L’anno scorso, tramite gara, è stata scelta Edison come nuova società di gestione dei nostri impianti di riscaldamento. Il primo risultato positivo è stato un notevole risparmio nei costi di manutenzione ordinaria annuali. Il secondo risultato è che Comunione e Calore sta ora proponendo, ad un partner qualificato come Edison, la riprogettazione dei nostri impianti. Il fine non è solo quello di ottenere risparmi sulle nostre bollette ma soprattutto quello di promuovere una riqualificazione energetica di tutta Milano2.”

Quanto è importante per Milano2 l’efficientamento energetico?

“E’ sicuramente molto importante, sia per chi guarda alle case come ad un investimento, sia per chi semplicemente ci abita, sia per chi ha a cuore un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente; una casa con classe energetica migliore ha un valore commerciale più elevato, ha costi inferiori ed inquina meno. Non ultimo, la recentemente approvata direttiva europea “case green” sta fortemente indirizzandoci verso il miglioramento delle classi energetiche.”

L’Associazione Residenti si è rinnovata. Un tuo augurio?

“L’augurio è quello che l’Associazione Residenti possa diventare un vero e proprio punto di riferimento per noi residenti, continuando a lavorare nell’interesse e nel miglioramento del nostro quartiere in maniera sempre più attiva ed energica.”

Don Gianni Cazzaniga (Parroco Milano2): “Ottima sinergia con l’Associazione Residenti”

di Stefano Bini

L’Associazione Residenti incontra l’altro partner della Festa di Milano2, la parrocchia, nella figura di Don Gianni Cazzaniga, parroco di Milano2 dal settembre 2022. All’interno del quartiere, Don Gianni rappresenta una personalità sempre disponibile, propensa ad ascoltare gli altri e al rinnovamento senza la perdita di radici.

Ciao Don. Raccontaci il tuo percorso e come sei arrivato a Milano2.

“Racconto in breve il mio percorso. Nasco a Monza nel 1956, dopo la maturità inizio un percorso di laurea in fisica, lavorando di giorno e studiando la sera, frequentando e dando esami per due anni. Svolgo dopo un anno il servizio militare, che m’impediva di avere il lavoro che desideravo, e al ritorno sono assunto in una multinazionale nel campo delle telecomunicazioni. Vi lavoro per quasi tre anni, con soddisfazione, ma intanto nasce in me una domanda vocazionale che alla fine mi porterà a lasciare a 24 anni il mio lavoro per entrare nel Seminario Arcivescovile di Milano. Nel 1986, vengo ordinato sacerdote dal Card. Carlo Maria Martini. Il mio primo incarico fu quello di assistente all’oratorio S. Maria delle Stelle di Melzo, dove rimasi 9 anni; nel 1995, fui destinato sempre come assistente dell’oratorio alla parrocchia di S. Gregorio Magno in Milano, zona porta Venezia, dove rimasi fino al 2001, anno in cui fui nominato parroco a S. Pietro di Legnano, dove rimasi fino al 2013, gli ultimi 3 anni anche come decano di Legnano. Nel 2013, l’Arcivescovo mi destinò come prevosto a Tradate, responsabile di una comunità pastorale di 3 parrocchie, circa 20.000 abitanti, e al termine del mandato di 9 anni, 5 dei quali anche nella veste di decano di Tradate, fui destinato nel settembre 2022 a Milano2. Questo in sintesi il mio percorso fin qui.”

Come ti trovi a Milano2 e con i suoi parrocchiani?

“Mi trovo bene. Dai primi mesi, ho cercato di conoscere bene la nuova realtà in cui mi sono inserito; e per questo desidero ringraziare diverse persone che, con il loro aiuto e la loro amicizia, mi hanno aiutato fin dagli inizi del nuovo cammino a Milano2. Ho trovato persone disposte a collaborare, competenti in vari campi. Come in tutte le realtà non manca qualche fatica, ma sono sostenuto dalle attestazioni positive che mi giungono da diverse parti.”

Come vedi la sinergia tra Parrocchia e Associazione Residenti?

“La mia esperienza è limitata a questi 18 mesi appena trascorsi nella nuova realtà. Fin dall’inizio, ho percepito un clima di collaborazione, di rispetto e di ascolto che ha favorito decisioni condivise serenamente. In questo primo anno, ho visto che in questa collaborazione ciascuna realtà ha potuto fare la sua parte tenendo conto del bene delle altre, con un reciproco sostegno. In particolare, la festa di fine maggio del nostro quartiere coincide con la festa della parrocchia che, essendo intitolata a Dio Padre, non ha propriamente in calendario una sua festa patronale. Lo scorso anno ho potuto vedere la coincidenza delle due manifestazioni come occasione di una collaborazione effettiva, con un sostegno reciproco che escludeva ogni minimo aspetto concorrenziale.”

L’Associazione Residenti si è rinnovata. Cosa ti auguri per quest’importante istituzione di quartiere?

“Innanzitutto auguro di cuore alla nuova compagine direttiva ed esecutiva d’inserirsi, con la sua novità, nel solco di quanto già fatto da chi, per lunghi anni, ha avuto la gioia e ha portato il peso di tante belle realizzazioni. Sarà importante proseguire nel cammino di collaborazione, di rispetto, di ascolto a cui accennavo prima. La comunicazione tra le varie realtà coinvolte nel cammino di Milano2 sarà fondamentale e si basa sulla fiducia reciproca che si saprà alimentare.”

La Festa di Milano2 è sempre un’ottima occasione per riunire il quartiere. Quant’è importante mantenere le tradizioni in un mondo che corre velocissimo?

In un mondo post-Covid 19 in cui ci siamo accorti di quanto siano importanti le relazioni per una buona qualità di vita, penso che dovranno essere potenziate tutte le iniziative che favoriscono nella festa, ma anche oltre essa, la crescita di reti di relazioni a più livelli. Relazioni non interessate ma capaci di far gustare un modo semplice ed immediato di frequentarsi, soprattutto per i nuovi arrivati, una capacità di far sentire i nostri ambienti un po’ più come “casa comune”.”

Alla Festa di Milano2 saranno presenti musica, buon cibo, divertimenti per bambini e famiglie, sport. La semplicità premia sempre?

“Certamente la semplicità premia, ma anche lo stile, la finalità anche educativa di alcune proposte, l’attenzione alle diverse fasce di età, con momenti che favoriscano l’incontro tra diverse generazioni. Il programma è sempre un mix che deve tenere insieme queste attenzioni perché la festa possa essere il luogo in cui tutti si ritrovano. E direi che un’attenzione particolare va anche alle celebrazioni della parrocchia, soprattutto alle 11 e alle 18.30, che si inseriscono nel contesto della festa. Un segno di attenzione a tutti sarebbe quello di evitare sovrapposizioni di eventi particolarmente partecipati dalla nostra gente, penso alla StraMilano2, che non vuole perderli, ma neanche perdere la Messa domenicale in un giorno di festa così bello.”

Fortunatamente, tanti giovani frequentano la parrocchia e le varie iniziative di quartiere, ma non in tutti i territori è così. Cosa deve fare la Chiesa per riattrarre i giovani?

“Domanda difficile, come pure la risposta. Non ho ricette particolari e penso che oggi nessuno ne abbia, nel contesto di incertezza in cui i giovani in particolare si trovano a vivere. Penso però, e non solo io, che oggi i giovani abbiano bisogno di ascolto e anche di adulti credibili, in tutti gli ambiti, anche dentro la comunità cristiana. Mi ha colpito qualche tempo fa l’affermazione di un famoso psicologo che si occupa in particolare dell’età adolescenziale e giovanile: gli adolescenti e i giovani oggi si appassionano ancora quando incontrano un adulto che vive con passione quello che fa, che ci crede davvero e quindi è credibile. Se ripartiamo da qui ritengo che non mancheranno mai giovani presenti nelle nostre realtà. Concludo augurando una bellissima Festa di Milano 2 edizione 2024!”